Orgoglio Piacenza
Direttore di Confindustria Piacenza
La sua storia personale in Confindustria Piacenza inizia con uno stage a 17 anni, intrapreso come la classica esperienza per uno studente di quarta superiore. In quel periodo la visibilità e la progettualità dell’Associazione Industriali stava crescendo in maniera importante soprattutto grazie al direttore Boninsegna e il Presidente Magnaschi. Furono proprio loro a notare ed apprezzare le sue capacità e a proporgli di entrare in maniera definitiva in Associazione. L’impegno sul campo, approcciando il mondo del lavoro, affiancato alla sua formazione universitaria, portata a termine senza interrompere la sua collaborazione con l’Associazione, lo hanno fatto crescere professionalmente a fianco delle imprese piacentine. Dopo aver ricoperto i ruoli tipici della gavetta, ha iniziato ad occuparsi di formazione e servizi all'imprese e, in seguito, è stato chiamato inserito nell’all'ufficio economico per seguire il temale tematiche fiscalefiscali. La sua crescita professionale prosegue lavorando, con Mariangela Spezia nel ruolo di coordinatore, sul tema dell'internazionalizzazione, dando una forte mano alle PMI piacentine a trovare la propria collocazionead entrare nel mercato mondiale. Avvia un ufficio studi all'interno di Confindustria Piacenza e proseguito con attività di consulenza sulla legislazione industriale. Del suo impegno ama dire: “Amo particolarmente il mondo associativo perché ti dà una rara possibilità: quella di avere una di visione d’insieme del tessuto industriale, di potendo parlare tutti i giorni con imprenditori diversi per carattere, settore e competenze affrontando conle situazioni diversepiù disparate. Una possibilità, direi un privilegio, di per sé già molto arricchente. Avere l'onore di farlo in Confindustria, quindi inseriti in un contesto nazionale di livello molto alto, mi dona, ogni giorno, un'apertura una finestra molto interessante su tutta la visione nazionaletutto il territorio nazionale molto interessante.”
Piacenza ha, per me, una forte accezione industriale. Un territorio di diffuse eccellenze industriali con un numero importante di medie imprese pregevoli con prodotti di assoluta qualità che spesso diventano punto di riferimento mondiale nelle loro rispettive nicchie. Un tessuto industriale che fa della propria cultura l’assoluta qualità di produzione, una rara attenzione al prodotto e una preziosa capacità di coltivare rapporti personali basati sulla correttezza che non è affatto scontata. Un tessuto che ha generato non solo maestranze in azienda di assoluto livello ma anche una rete di subfornitura che francamente credo sia molto raro trovare in altri territori.
Alle classiche passioni giovanili come lo sport (in particolare il nuoto), vissuto anche come approccio alla vita, ho affiancato i viaggi, possibilmente “on the road”. Credo che andare a vedere i luoghi – vivendoli e respirandoli in prima persona - sia l'unico modo per essere veramente cittadini del mondo. Negli ultimi quindici anni ho iniziato dal nulla ad allevare api e produrre miele. Una passione molto interessante che ti mette a stretto contatto con la natura. Quello dell’apicoltura è un mondo particolare: da una parte ti trovi a dover curare e far crescere un super‑organismo come quello dell’alveare, dall’altro ti trovi di fronte ad un miracolo della natura da cui col tempo capisci di avere solo da imparare.
La Val Trebbia, ricca di immagini suggestive e scorci che mi accompagnano fin dalla primissima infanzia. A cominciare da Rivergaro, piccolo centro che segna il punto in cui la pianura finisce e la valle comincia a stringersi abbracciando il profilo del fiume Trebbia, dove passeggiare nelle stradine tortuose tra le case in sassi del centro storico lascia presagire le tante meraviglie che aspettano chi vuole proseguire la salita in direzione Liguria. Panorami, come quello che incornicia la salita alla zona di Zanrè o Viserano, che sbalordiscono nella loro eleganza intatta, passando da borghi antichi, sottolineati dalle mutevoli architetture segnate dal passaggio del tempo, a bellezze naturalistiche assolute come la Pietra Perduca. Scenari straordinari che incantano e rapiscono, come quello che si gode dal Monte Penice, che spaziano dall'Appennino Ligure ai contrafforti che scendono verso la pianura, incastonando il fiume Trebbia e Bobbio.
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