Orgoglio Piacenza
Imprenditore arte contemporanea.
Nato a Fiorenzuola d’Arda, si laurea con lode alla facoltà di Giurisprudenza nel 2002, ma già dal 2003 si appassiona al mondo dell’Arte contemporanea, avvicinandosi a Fiere d’Arte Internazionali, investimenti e potenzialità di questo seducente ed adrenalinico circus artistico. Dal 2005 inizia a trattare veri e propri talenti emergenti dell’arte italiana ed europea, partecipando, nelle vesti di Gallerista, alle più frequentate Fiere d’Arte contemporanea Internazionali Europea. Dal 2009, con un ottimo background di esperienza nel settore, la sua partecipazione alle Fiere del mondo si è fatta costante, diventandone un vero e proprio addicted. Ogni Fiera del mondo inesplorata diventava sinonimo di interesse e curiosità. Amsterdam, Londra, Bruxelles, Strasburgo, Parigi, Stoccolma, New York, San Francisco, Hong Kong e Singapore, hanno fatto parte per un decennio delle sue presenze annuali. Oggi, molti quotidiani nazionali lo definiscono art consultant, altri art dealer. Si interessano delle sue collezioni, incuriositi dalla popolarità ottenuta nell’ultimo biennio. Lui si limita a definirsi innamorato di un mondo, quello dell’arte, composto da diversi asset, economici, estetici ed emozionali.
Piacenza per me rappresenta la provincia dove sono nato, cresciuto, stretto i legami più importanti, soprattutto per ciò che riguarda Fiorenzuola e la Val d’Arda. Una provincia dove mi sono costruito, ho plasmato la mia personalità fatta di carattere, diplomazia, umiltà, genuina incoscienza e lungimiranza. Parlo di provincia, perché con orgoglio mi definisco sempre e comunque un provinciale, senza accezioni limitative. Ho avuto la fortuna di vivere decine di città europee ed extraeuropee, amo il fascino di una città multi-culturale come Singapore, l’ho respirata per ben 14 volte dal 2012, così come sorrido al rumore della fretta delle caotiche vie di Wan Chai ad Hong Kong, a qualsiasi ora del giorno. Ma poi, compiacendomene, mi accorgo che quella sensazione di estrema bellezza la cogli perché puoi tornartene a casa, cullato dalla sicurezza che la nostra tranquilla val d’Arda può consegnare al tuo ritorno. Quel contrappeso della bilancia che ti fa semplicemente capire chi sei. Un piacentino per definizione, loquace, caparbio, testardo, diffidente, attento, ma pur sempre affezionato al buon bicchiere di Gutturnio fermo.Se possibile sorseggiato ascoltando qualche vocabolo di dialetto, di cui pur sempre ci vantiamo nel mondo…perché, accidentalmente, ricorda terribilmente il francese..!
Non so dire se le mie passioni abbiano potuto influenzare le mie scelte, o se spesso sia stato il contrario. Diciamo che la passione per l’arte è nata solo dopo averla vista come mondo ed epicentro lavorativo. Poi, sì, oggi è diventata una vera e propria passione. Sotto l’ombrellone, in spiaggia, non possono mai mancare i mensili d’arte contemporanea. Insieme a libri di crescita personale e manageriale. E poi la rosea, La Gazzetta dello Sport. Ebbene sì, da buon italiano medio, ammetto una buona dose di passione per il calcio, in senso globale. Anche qui, non capisco se avendolo giocato diversi anni, ti entri dentro, o semplicemente, ancora una volta, per il piacere di volerne sapere sempre di più degli altri. In ogni caso, ho le mie tre passioni tatuate su di un braccio. Un panorama tropicale, con un cartello in legno, sulla sabbia, con la scritta Art Life, ed un pallone appoggiato. Questo sono io, nella versione senza giacca e cravatta.
Beh, di Piacenza vorrei raccontare diverse cose. Per una volta senza un ordine ben preciso. Esco dalle regole precostituite, e descrivo brevemente dove accompagnerei il mio miglior cliente per una giornata tipo, fuori dagli schemi. Partirei con una veloce colazione in Piazza Cavalli a Piacenza, alle spalle di Palazzo Gotico. Per poi fare tappa obbligatoria alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, e vantarmi di avere a Piacenza uno dei soli tre dipinti di Klimt oggi presenti in Italia, a fianco di capolavori di Campigli, Morandi, De Chirico. Stanchi ma appagati, procederei per le mie zone native, e pranzerei in uno dei borghi annoverati tra i più belli d’Italia: Castell’Arquato, con le sue salite e viuzze impervie fino ad arrivare alla vista dall’alto della Rocca Viscontea. Dopo un buon caffè, terminerei il pomeriggio con una visita obbligata ai panorami del Castello di Vigoleno, per finire nella nostra famosa Abbazia di Chiaravalle, a cui sono particolarmente legato, con altalenanti fortune. Ecco, concluderei la serata salutandoci, e dicendoci serenamente che esiste solo un successo nella vita: consiste semplicemente nel fare della propria vita ciò che si desidera. E non chiederti cosa può fare la tua città per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per lei.
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