Orgoglio Piacenza
Preside della Facoltà di Scienze Agrarie Università Cattolica del Sacro Cuore
Dopo aver conseguito la laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche a Parma, viene chiamato dal suo Maestro, Attilio Amerigo Maria Del Re, a lavorare come ricercatore nella facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza. Vince, in seguito, il concorso da professore associato all’università di Perugia. Dopo tre anni torna all’Università Cattolica di Piacenza, prima come professore ordinario e in seguito, nel 2017, come Preside della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali. Dal lontano 1979 è membro del comitato direttivo del Symposium in Pesticide Chemistry, un simposio che ha contribuito livello mondiale alla diffusione della sensibilità verso il destino dei prodotti fitosanitari nell'ambiente. Come Preside ha attivato alcuni laboratori nella facoltà di Agraria, come la cantina con linee per il vino spumante e per la birra, il laboratorio dell'arte sensoriale e il laboratorio di tecnologie alimentari produrre pasta e snack. Direttore dell'Istituto di Chimica Agraria ed Ambientale e del Centro di ricerca BIOMASS, è field editor dal 1996 della rivista Agronomy for Sustainable Development, editor della rivista Applied and Environmental Soil Science e già membro della commissione nazionale biocidi, del Gruppo Catastrofi idrogeologiche del CNR, di un panel EPPO, del gruppo EU FOCUS.
Un territorio legato alle tradizioni e ai valori contadini, che si è dedicato piano piano all'industria, fino a raggiungere eccellenze produttive, mantenendo comunque sempre una sua peculiare caratteristica. Mentalità di origine agricola, che vuol dire rispetto per il territorio, per il lavoro, per l’impegno ma anche per il concetto di vivere bene, godendo dei prodotti che l’agricoltura regala: in primis vini e salumi.
La mia grande passione è, fondamentalmente, lo sport; praticato prima e seguito adesso. Il primo amore è stata l’atletica leggera, in particolare le discipline di velocità prolungata come i 200 e i 400 metri piani, dove correvo con tempi discreti, tali da poter affrontare i campionati militari. In seguito mi sono dedicato al basket, prima a Fidenza e poi a Salsomaggiore, dove ho giocato fino in terza serie. Negli anni ho continuato a seguire questi sport, da appassionato, il basket, anche per seguire mia figlia che ha giocato ad un discreto livello e l’atletica, soprattutto nelle gare di lunga distanza. Amo camminare in montagna, dove godere dei luoghi freschi lontani dalla confusione.
Il posto assolutamente da non perdere, nella provincia di Piacenza, è, per me Vigoleno. Uno dei borghi più belli d'Italia, con la sua architettura urbana rimasta intatta in tutte le sue parti. È sufficiente oltrepassare la porta per essere catapultati in un altro tempo, tra edifici e vicoli impregnati di storia, nella piazza della Fontana, piazza principale del borgo, bella e suggestiva. Ad incorniciare la piazza stessa l'Oratorio della Madonna delle Grazie, un edificio del primo Seicento e l’imponente Mastio della Rocca, dotato di feritoie, beccatelli e merli ghibellini. Pochi passi e si arriva ad una piazza più piccola, custode della Pieve di San Giorgio, Chiesa romanica del XII secolo. Il piccolo borgo, sul confine della provincia, affaccia sulla valle dello Stirone, regalando uno panorama mozzafiato sulle morbide colline. Le colline di Vigoleno regalano un vino DOC di assoluto valore: il Vin Santo di Vigoleno, che, con il suo stringente disciplinare, è davvero una grande eccellenza della vinificazione della provincia. Tanti, comunque, sono i vini della provincia che credo molto sotto considerati rispetto al loro reale valore: l’Ortrugo, il Gutturnio (sia fermo che frizzante), la Malvasia di Candia e alcuni spumanti, infatti, hanno fatto un notevolissimo salto di qualità.
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