Orgoglio Piacenza
Vicedirettore Generale di Banca di Piacenza
Nato a Piacenza, ha sviluppato tutta la sua vita all’interno della Banca di Piacenza. Orgogliosamente padre di due figli, Chiara e Matteo, che considera lo stimolo primario per l’impegno quotidiano a dare sempre il meglio nella vita personale e nella carriera. Entra in Banca di Piacenza nel 1986, come cassiere in un piccolo paese della provincia, dove ha vissuto il rapporto personale con il prossimo, vivendo la fortissima interazione che solo la banca di un piccolo abitato ti permette. Dopo quattro anni passa ad una sede in città, respirando problematiche e reciprocità differenti, non certo minori per importanza ma semplicemente diverse. L’ascesa verso ruoli più importanti lo porta, dopo dieci anni ad essere nominato prima vicedirettore e, in seguito, direttore nella agenzia Uno. Ruoli di grande responsabilità nei confronti dei clienti ma anche un dovere nei confronti della banca stessa. Negli anni diventa prima direttore della sede Centrale e, nel 2016, Vicedirettore Generale e responsabile commerciale, ruolo che ricopre ancora. Di questi 38 anni passati in Banca di Piacenza ama ricordare il rapporto con la gente e la volontà, sua e dell’istituto, di essere un alleato fedele e sempre pronto lavorare in sinergia con il territorio.
Piacenza, con la sua provincia, è un territorio poco conosciuto, al di fuori dei suoi confini, ma che credo possa davvero dare tanto, sotto tanti punti di vista. Vedere negli occhi di chi mi viene a trovare, per motivi di lavoro, lo stupore per le bellezze inattese, per la scoperta di valori enogastronomici sconosciuti e per questo nostro modo di vivere a misura d’uomo, è sempre fonte di soddisfazione personale e amore di territorio. Sono orgoglioso di lavorare per una banca che ha sempre cercato, prima con l’allora Presidente Sforza Fogliani e ora con l’attuale Presidente Nenna, di valorizzare il territorio e le sue grandiose bellezze artistiche. Cito, solo per onor di cronaca, il grande risultato del progetto, fortemente voluto da Banca di Piacenza, circa l’antico camminamento della Chiesa di Santa Maria di Campagna, percorso che consente di raggiungere la cupola affrescata dal Pordenone. Un singolo progetto che ha portato ben oltre le centomila persone, di cui gran parte provenienti da ambiti territoriali diversi dal nostro, ad apprezzare una delle tante meraviglie della città.
Le mie passioni fortemente incentrate sullo sport. Vengo da trascorsi di calcio, giocato a livelli non particolarmente alti, vissuti con entusiasmo. Da qualche anno, anche grazie alla Gas Sales Bluenergy Volley, la squadra di Piacenza di cui siamo partner, ho scoperto la pallavolo e il mondo festoso che l’accompagna, fatto di famiglie, bambini e tanti tifosi che vivono lo sport in modo positivo e allegro. Amo anche la montagna, le nostre montagne, dove passeggiare immersi nella natura e dove mi piace andare per funghi.
Difficile dire quale sia la vallata più bella della nostra provincia, ognuna speciale per le sue peculiarità. Mi sento, però di segnalare un luogo per me magico nell’alta Val Tidone: il Santuario di Santa Maria Del Monte, a 625 metri sul livello del mare, nel Comune di Nibbiano. Il magnifico panorama a 360 gradi sulla Val Tidone e sulle vallate circostanti vale la camminata, un po’ in salita, completamente immersi nella natura, anche se il santuario è raggiungibile anche in auto. Quest’area, la cui storia si perde nella notte dei tempi, è stata prima luogo di culto pagano e, in seguito, trasformato in un luogo di culto cristiano nel VIII secolo dai monaci di San Colombano di Bobbio. Ogni anno, l’ultima domenica di giugno, in questa stupenda cornice, viene attribuito il “Premio solidarietà per la vita”, ripercorrendo un’antica tradizione che sembra legata ad una speciale danza inneggiante alla vita che le formiche volanti compiono in quel luogo. Un altro bellissimo percorso unisce questo santuario al Castello di Montalbo, splendido edificio di pianta esagonale costruito interamente in pietra, il cui rifacimento cinquecentesco viene per tradizione attribuito al Vignola, e all’omonimo spettacolare borgo che normalmente conta solo 218 abitanti. Questo piccolo angolo della Val Tidone è, per me, il perfetto connubio tra natura, architettura e la gioia di passare un pomeriggio nel bello.
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