Mario
Branca

Chi sono

Scultore a oltre 20 anni, studia all’Accademia di Belle Arti di Brera, il percorso più classico per avvicinarsi all’arte.
Il suo approccio artistico vissuto come esigenza inizia, a parole sue, grazie alla noia.
Da Milano, trascorre i fine settimana in una casa di proprietà della famiglia, nei boschi piemontesi.
In quei momenti scopre la natura, gli strumenti del padre e la possibilità di costruire e creare. Esperienze che fanno risuonare qualcosa nel suo intimo.
Da sempre appassionato alle tecniche di lavorazione dei metalli realizza le proprie opere forgiandole direttamente, dove la leggerezza della linea e i cromatismi dell’opera risultano i veri protagonisti.

Perché Piacenza

Per chi, come me, viene dalla bella ma grigia Milano, la provincia di Piacenza è davvero un’esplosione di grazia.
Grazia che a poco a poco è diventata consapevolezza da non poter non condividere, spingendomi a condurre a questa bellezza gli amici.
Per questo, con un gruppo di artisti stiamo realizzando un percorso di arte e natura nella Val della Dorba.
Un territorio ricco di fascino, con persone connotate da una apparente diffidenza che, nella realtà, dura davvero molto poco, a patto di vedere negli occhi del nuovo, passione per quanto di buono c’è nelle loro terre.

Passioni

Sono appassionato di montagna e di bicicletta.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Pietra Perduca, in primis, e tutta l’alta val Trebbia, con paesi come Travo, con il Castello Anguissola e Bobbiano, con la sua chiesa e il meraviglioso Torrione.
Adoro anche i percorsi storici di quelle aree. Antichi come la necessità dell’uomo di spostarsi e spostare merci, che corrono sui crinali e che lasciano negli occhi di chi li imbocca il sapore della natura e della storia.
Itinerari stupendi per ciclisti e camminatori come, ad esempio, quello da Agazzano, fino al passo Penice, e poi ancora avanti fino il Liguria, passando per la Val Boreca.

Riferimenti

www.mariobranca.com