Orgoglio Piacenza
Professore di politica Economica Università Cattolica del Sacro Cuore
Nato a Roma, professore ordinario di Politica Economica, è stato Preside della Facoltà di Economia e Direttore del Dipartimento di Scienze economiche e sociali dell'Università Cattolica di Piacenza. È stato tra i fondatori dell'AISRe-Associazione Italiana Scienze Regionali, di cui è stato anche Presidente. Ha fondato e diretto la rivista "Scienze Regionali – Italian Jornal of Regional Sciences. Ha svolto attività di ricerca per svariate istituzioni nazionali e internazionali sui temi relativi all’economia del territorio e alla introduzione e diffusione delle innovazioni. Ultimamente i suoi interessi si sono rivolti allo studio delle città come fulcro della creatività e motore dello sviluppo economico.
Ho lavorato e insegnato a Roma, Milano, Berlino, Venezia e Cagliari trovandomi sempre molto bene, poi però sono arrivato a Piacenza e la sua dimensione fisica ed umana mi ha colpito, e mi sono traferito con tutta la mia famiglia. Le sue valli, il Trebbia, disceso in canoa svariate volte, i cavalli di Mochi … sono tutti elementi che ormai fanno parte della mia vita.
Oltre alla passione per le passeggiate in collina e i bagni e le discese in canoa sul Trebbia ho un grande interesse per il vino: ho una vigna minima in Val Luretta dove risiedo, in cui produco uno spumante molto gradito dai miei amici.
Quando mi sono stabilito a Piacenza i miei amici romani mi chiedevano di raccontargli le ragioni di tale scelta e i luoghi che più mi avevano colpito e ricordo ancora che l’immagine che più ricorreva nelle mie descrizioni era il ponte sul Trebbia, con in lontananza il Castello di Rivalta avvolto nella leggera foschia della mattina. Passato il ponte suggerivo due alternative, ugualmente belle e affascinanti; la prima continuare lungo il Trebbia e, superato il Castello di Rivalta e il bellissimo borgo medioevale, raggiungere Travo per poi continuare sull’altra riva verso Bobbio e il suo ponte gobbo. La seconda, inoltrarsi verso la Val Luretta, con il Castello di Agazzano e quello di Boffalora, per passare poi in Val Tidone e giungere al Monte Penice.
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